La cataratta è la patologia di competenza dell’oculista che più spesso conduce il paziente all’intervento chirurgico essendo appunto questo l’unica possibilità terapeutica efficace.
L’intervento consiste nella asportazione del cristallino naturale opacizzato e nella sua sostituzione con un cristallino artificiale senza il quale la vista del paziente dopo l’intervento risulterebbe molto difficoltosa.
Ormai da alcuni anni, la tecnica utilizzata per questo intervento è la Facoemulsificazione, che permette l’asportazione del cristallino malato per mezzo di una sonda del diametro variabile dai 2 ai 3 mm; questa sonda, introdotta nell’occhio attraverso una piccola incisione, permette la frantumazione del cristallino utilizzando gli ultrasuoni; i residui frantumati vengono aspirati attraverso la stessa sonda.
La tecnica è ormai ampiamente standardizzata e può essere considerata routinaria, salvo casi particolari in cui non è praticabile o lo è solo parzialmente (cataratte molto vecchie e dure, cataratte” lussate” nel caso in cui il cristallino non sia più nella sua sede naturale, ecc.).
Da qualche tempo si sta sviluppando la ricerca nel campo dei laser a femtosecondi (lo stesso laser che utilizziamo per praticare la LASIK in chirurgia refrattiva) ed è molto pubblicizzata oggi la possibilità di operare la cataratta con il laser; in realtà il laser a femtosecondi è in grado di eseguire solo una parte dell’intervento (incisione d’ingresso, apertura del sacco capsulare,in alcuni casi più o meno completa frammentazione del nucleo), ma l’intervento deve essere poi comunque completato dalla aspirazione dei residui per mezzo di una sonda ad ultrasuoni (facoemulsificazione) .
Novità interessanti troviamo invece nel campo dei cristallini artificiali: tradizionalmente viene impiantata una lente monofocale che permette, generalmente, di dare al paziente il miglior visus per lontano riducendo al minimo l’uso degli occhiali.
Più di recente è stato introdotto l’uso di cristallini artificiali multifocali (permettono la visione per lontano e per vicino senza correzione) o lenti toriche adatte a correggere astigmatismi elevati o ancora lenti protettive per la retina nei casi di soggetti a rischio di degenerazione maculare.
Il paziente candidato a questi impianti deve essere accuratamente selezionato con particolari esami preoperatori allo scopo di evitare fastidiose complicanze.
Abbinare la giusta lente al tuo specifico stile di vita
Il primo passo nella scelta della lente da impiantare per migliorare il tuo sistema visivo è capire le tue abitudini e necessità rispondendo a delle semplici do- mande come:
• Quanto tempo dedichi alla lettura?
• Quanto e quando guidi?
• Quali sono i tuoi passatempi?
• Vuoi essere indipendente dagli occhiali o dalle lenti a contatto?
Vorresti essere in grado di leggere senza occhiali?
Questa è sicuramente una delle domande più importanti a cui dovrai rispondere durante il colloquio con il tuo dottore.
Se sei interessato a leggere senza occhiali dopo l’intervento di cataratta c’è come opzione un impianto di lente multifocale di nuova tecnologia.
Il termine “multifocale” significa che la lente fornisce letteralmente molteplici permettendoti di vedere bene a diverse distanze.
Potrai essere in grado di leggere, lavorare al computer, guidare e svolgere le tue attività quotidiane senza dover utilizzare gli occhiali.